giovedì 23 luglio 2015

L'articolo top e quello flop. Quello che ho venduto e quello che invece no.

Ciao a tutte,
sono in procinto di partire, stacco per tutto agosto tra mare e la mia amata montagna e spesso non avrò wi-fi, ma gli uncinetti con me, quelli si :-)
 
Il mio anno "lavorativo" segue il calendario scolastico e i miei ritmi spesso sono calibrati su quelli della mia famiglia. Lo Stile di Giò non fa eccezione, lavoro da settembre a dicembre ed ora per me è il momento di fare bilanci.
 
Dovendo tenere una contabilità accurata, lo faccio con un programma professionale GE money che mi permette non solo di vedere entrate uscite,
ma anche a fine anno di capire cosa ho venduto di più, cosa di meno e trarre le mie conclusione per l'anno successivo.
 
Quest'anno ho avuto due articoli che su tutti hanno prevalso e riscosso i vostri consensi.
 
Il primo sono le copertine per i libretti della salute, un passaparola tra mamme e l'effetto è stato virale, ne ho cuciti tantissimi, tutti diversi tra loro. Il punto forte? La personalizzazione e il costo. Sono il mio articolo budget, ovvero a basso prezzo. Perfetto per un regalo non troppo impegnativo ma comunque originale e fatto.
 
 
Il secondo sono le collane Denim4neck. Una collezione a cui tenevo particolarmente e il cui successo ha superato di gran lunga le aspettative.
La loro forza? Le si indossa in più modi, seguono la tendenza del momento, ravvivano una semplice t-shirt bianca e sono portabili da tutte.
Inoltre il jeans non passa mai di moda,
ci piace sempre e comunque a tutte le età.
 
 
Passiamo ahimè ai flop, un tonfo colossale. Le collane yo-yo, fatte con stoffe che adoro non hanno saputo conquistarvi e ad oggi resto l'unica portatrice sana di questo modello.
È il caso di farsi delle domande no?
 
Credo siano vistose e per questo forse difficilmente portabili per molte.
In realtà sono perfette su una shirt girocollo bianca, e confido che prima o poi qualche coraggiosa ne voglia sfoggiare una.
Voi che ne pensate? Perché non piacciono?
 
 
Ma soprattutto se anche voi vendete articoli handmade,
fate mai di queste riflessioni?
 
Vi mando un buona estate e arrivederci a settembre.
 
Giò
 
 

22 commenti:

  1. Bello questo post che mette in luce l'aspetto umano del nostro lavoro. credo che sia inevitabile avere prodotti che vanno per la maggiore a altri che non se li fila nessuno, anche se noi li amiamo. Nel libro di marketing che sto leggendo ora c'è un concetto molto chiaro "mai innamorarsi di un'idea, perchè dobbiamo avere il coraggio di abbandonarla se l'amiamo solo noi". Buone vacanze Giò!

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    1. il tuo libro dice quello che un mio maestro mi disse più di 20anni fa. Se crei qualcosa che secondo te ê bellissimo, con un concetto profondo, ma nessuno lo capisce, hai fallito. Allora si parlava di arte, ma il concetto resta uguale.

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  2. Interessante anche per me questo tuo post che ho letto tutto d'un fiato, fa capire che anche chi lavora in casa in modo artigianale progetta, amministra, analizza... anche a me capita di proporre una articolo che io adoro ma che non riceve consensi, purtroppo bisogna farsene una ragione e saper "ascoltare" i gusti delle altre persone...Buone vacanze!!

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    1. Silvia e tu lo sai bene che il cucito è solo una piccola parte di ciò che facciamo. progettare, cucire, fotografare, promuovere. è come se facessimo mille lavori e vorremmo saperli fare bene tutti. Arranchiamo, ma non molliamo e i risultati credo si notino. Anche tu fai davvero meraviglie.

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  3. Questo è un tema interessante sul quale ho già riflettuto più volte anch'io. La stragrande maggioranza delle persone sa apprezzare il valore del fatto a mano, ma un conto è attorniarsi di piccoli oggetti colorati che portano allegria nella quotidianità, tutt'altra cosa invece è indossarli. Fatta eccezione per una piccola nicchia di alternativi, nel vero senso della parola, accessori e abiti fatti a mano sono il più delle volte poco sexy, poco femminili, poco trendy. Le Denim4neck sono attuali e relativamente neutre, ecco perché sono riuscite a ritagliarsi uno spazio negli accessori moda....

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    1. Vero Anto, e il tuo giudizio per me è molto importante essendo un'addetta ai lavori e anche una creativa. Riflettendo capisco che molte cose che ho creato per puro gusto di farlo, sono pensate più come a un quadro da osservare che a qualcosa da indossare. Tutte esperienze per trovare le mia direzione.

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  4. Interessante questo post, e devo dire che il tuo "flop" a me piace molto :)

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  5. ....originali le copertine per i librettini! :) bello tutto e....ma molto buone vacanze!!!!

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  6. Anche io mi trovo spesso a fare questa riflessione e ogni volta resto un po' perplessa. Perché? Semplice: ci sono momenti in cui non faccio altro che cucire zainetti, poi di colpo tutti hanno voglia di un mostraccio da abbracciare oppure tutti i bambini decidono di nascere nello stesso momento e via con i fiocchi nascita! Insomma, non è facile tirare le somme. Si può fare una media, ma diciamo che dovrei dividere le preferenze in periodi dell'anno. Per quanto riguarda le tue collane non saprei, forse le tue clienti non osano abbastanza ma, come hai detto tu, il jeans va per la maggiore mentre altri tessuti anche colorati stancano di più. Comunque tu continua così che vai alla grande! Buone vacanze!

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    1. Grazie Elena, è vero ci sono cose e periodi dove alcuni articoli vanno per la maggiore, io ho fatto un calcolo proprio basandomi sulla redditività, ovvero parlando in termini di soldi che entrano. Non perché io sia venale, ma perché se questa attività deve essere un lavoro allora bisogna fare anche questi calcoli. Ci sono per esempio i porta agenda che vendo bene tutto l'anno, ma essendo che sono molto ricchi di dettagli ( mio tratto distintivo credo) mi impegnano per un numero di ore che non posso certo fatturare, quindi li continuo a fare per puro piacere personale ma affiancati ad esempio da questi porta libretti, che ne mantengono lo stile ma sono la versione base :-)

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  7. Nulla, non vedo mezza foto !!! C'avrò il Mac a manovella, chettedevodì? Ciauuuu, buona giornata!

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  8. ritento con un nuovo commento....

    e si, capirle le clienti, lavori su un progetto, lo ami tanto e hai la certezza che tale amore sia condiviso da tutti, non può essere che così e, invece.......delusione

    poi, passa qualche anno e una più o meno nota marca produce qualcosa di simile e tutti ad ammazzarsi a comprare.....le creative spesso anticipano i tempi ma, soprattutto, non hanno il meccanismo pubblicitario che le lanci a dovere, perché la gggggggente spesso guarda e osserva poco...ma ascolta parecchio ciò che propone la pubblicità

    quindi.....giusto "tirare le somme", l'importante è non arrendersi ai risultati e continuare soprattutto a fare ciò che ci piace....io rimango convinta che uno dei nostri compiti di artigiane è quello di "educare" al bello :)

    buone vacanze cara

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  9. Eh sì, ci ho pensato anch'io, anche se ho iniziato da poco a vendere le mie creazioni. C'è uno dei miei modelli di abito da bambina di cui io sono fierissima ma che sembra suscitare poco interesse, mentre un altro di cui non ero inizialmente molto convinta che invece è molto richiesto: mai pensare che la possibile clientela abbia i nostri stessi identici gusti! :-)
    Ma non credo che un flop sia proprio un "fallimento" come hai risposto nel primo commento: magari basta cambiare qualche aspetto della creazione, senza stravolgerla, e incontrerà anche lei il favore del pubblico. In fondo i processo creativo è una continua evoluzione!

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    1. Ciao, arrivo solo ora ma spero mi perdonerai. Mi piacerebbe vedere i tuoi abiti, e hai perfettamente ragione, i nostri gusti non sempre coincidono con quelli delle potenziali clienti, sta a noi riuscire a far combaciare le due cose, e le sconfitte secondo me ci aiutano ad aggiustare il tiro e non bisogna mai rinnegare i nostri tentativi o "fallimenti".

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  10. Ma sai che non ho mai fatto di questi bilanci?
    Mi hai dato una buona idea.
    Anche io seguo i ritmi scolastici e d'estate smetto quasi di creare.
    Sono contenta che le tue due prime creazioni abbiano avuto così successo. Per quanto riguarda la terza ... forse è un po' vistosa e quindi non sempre facile da indossare.
    Grazie per questa tua condivisione.
    Un abbraccio Maria

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    1. Ciao Maria, a me capita spesso di "analizzare" quanto faccio, forse fa parte della mia formazione. da decoratrice lavoravo "su commissione" quindi i lavori dovevano rispecchiare prima di tutto i gusti dei miei clienti. Infondo se si vuol farne un lavoro non si può pensare di fare solo ciò che ci piace, ma bisogna far coesistere quello che piace a noi con quello che ci viene chiesto. O perlomeno io credo sia così ;-)

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  11. Bello questo post! E' un'ottima idea analizzare questi dati. Le tue creazioni sono tutte molto belle e sono certa che saprai "risollevare" anche i flop, riproponendoli magari in chiave diversa.

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    1. Grazie mille, devi scusarmi se rispondo solo ora, ma l'estate siamo girovaghi tra mari e monti e spesso senza connessione. Ti ringrazio di essere passata e per i tuoi complimenti, per quanto riguarda i flop a volte basta lasciarli li per un po' di tempo, poi la soluzione arriva da se :-)

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Grazie per il vostro commento, e per essere entrati nel mio piccolo mondo creativo.